Diritto di prelazione: cos’è, quando si applica e come tutelarsi
Analisi del diritto di prelazione: quando si applica, chi può esercitarlo e quali sono i limiti previsti dalla legge.

Il diritto di prelazione è un istituto giuridico che riconosce a determinati soggetti il diritto di essere preferiti rispetto ad altri nell’acquisto o nella cessione di un bene, a parità di condizioni.
Si tratta di una forma di tutela prevista dalla legge o inserita contrattualmente per proteggere determinati rapporti o situazioni giuridiche. È frequente in ambito successorio, immobiliare e societario.
Vediamo cosa prevede la normativa e in quali casi è possibile far valere (o contestare) questo diritto.
Quando si applica il diritto di prelazione
Il diritto di prelazione può avere origine legale o volontaria.
➤ Prelazione legale
Prevista direttamente dalla legge, si applica ad esempio in caso di:
• Comproprietà di beni immobili: un coerede o comproprietario ha diritto di prelazione sull’alienazione della quota.
• Locazioni di immobili ad uso abitativo o commerciale: il conduttore ha spesso diritto di prelazione in caso di vendita dell’immobile locato.
• Vendita di terreni agricoli: il confinante ha diritto di prelazione ai sensi della L. 590/1965 e L. 817/1971.
➤ Prelazione volontaria o convenzionale
Inserita liberamente dalle parti in un contratto, si trova spesso in:
• Patti tra soci di società di persone o capitali (statuti, patti parasociali)
• Accordi di prelazione tra familiari su beni ereditari
• Contratti preliminari di compravendita
Quando non spetta il diritto di prelazione
Ci sono casi in cui, pur essendoci un’apparente legittimazione, il diritto non può essere esercitato. Alcuni esempi:
• Vendita effettuata con finalità estranee all’ordinaria alienazione (es. donazione mascherata)
• Mancata comunicazione formale dell’intenzione di vendere
• Superamento dei termini per esercitare la prelazione
• Condizioni economiche mutate rispetto a quanto proposto
In questi casi può essere necessario agire giudizialmente per far valere o contestare la prelazione.
Come si esercita il diritto di prelazione
Chi intende far valere il proprio diritto deve:
1. Ricevere comunicazione scritta dell’offerta da parte dell’alienante
2. Valutare se le condizioni sono equivalenti a quelle offerte al terzo
3. Esercitare la prelazione entro i termini previsti (spesso molto brevi)
La procedura deve essere precisa e ben documentata, per evitare invalidazioni o contestazioni da parte di terzi.
Controversie sul diritto di prelazione
Le controversie più frequenti riguardano:
• Mancata comunicazione dell’intenzione di vendere
• Vendita effettuata a prezzo o condizioni diverse da quelle comunicate
• Simulazione o frode per eludere il diritto del soggetto prelatizio
• Contrasti tra coeredi o soci su beni indivisi
In questi casi, la tutela può avvenire in via stragiudiziale o giudiziale, con richiesta di risarcimento del danno o retrocessione del bene.
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