Come si impugna un testamento che si ritiene invalido?
“Buongiorno Avvocato, ho letto il testamento di un mio familiare e credo che non sia valido. Quali strumenti esistono per impugnarlo e come funziona la procedura?”

La successione ereditaria è sempre un momento delicato, in cui oltre agli aspetti patrimoniali si intrecciano legami familiari, ricordi e sensibilità personali. Quando emerge un testamento che solleva dubbi di validità, è fondamentale sapere quali strumenti la legge mette a disposizione per tutelare i diritti degli eredi e garantire che le ultime volontà siano rispettate entro i limiti di legittimità.
Quando un testamento può essere considerato invalido
Non tutti i vizi rendono automaticamente nullo un testamento. La legge distingue tra nullità e annullabilità, con conseguenze giuridiche diverse.
• Nullità: il testamento è privo di valore fin dall’origine. Può aversi quando manca la forma prevista (ad esempio un testamento olografo privo di data o di firma), oppure quando contiene disposizioni illecite o contrarie a norme imperative.
• Annullabilità: il testamento è valido finché non viene impugnato. L’annullabilità può dipendere da vizi della volontà del testatore (errore, violenza, dolo) o da incapacità di disporre al momento della redazione.
La distinzione è cruciale, perché dalla natura del vizio derivano termini diversi per l’impugnazione e differenti oneri probatori.
Chi può impugnare un testamento
Il diritto di impugnare spetta a chiunque abbia un interesse concreto e diretto. In particolare:
• gli eredi legittimi che si ritengono lesi,
• i legittimari (coniuge, figli, ascendenti) che non hanno ricevuto la quota di riserva prevista dalla legge,
• chiunque veda compromessi i propri diritti a causa di disposizioni testamentarie irregolari.
L’interesse deve essere personale e attuale: non basta un generico dissenso, occorre dimostrare che dall’annullamento deriverebbe un vantaggio patrimoniale.
I motivi di invalidità più frequenti
Difetti di forma
Un testamento olografo deve essere scritto interamente a mano, datato e sottoscritto dal testatore. Se manca anche solo uno di questi requisiti, è nullo. Allo stesso modo, un testamento pubblico deve rispettare regole precise di redazione e sottoscrizione davanti al notaio e ai testimoni.
Incapacità del testatore
Il testamento è annullabile se redatto da persona incapace di intendere e di volere al momento della scrittura. La prova dell’incapacità è complessa e spesso richiede perizie mediche e testimonianze.
Vizi della volontà
Se il testamento è frutto di errore, dolo o violenza, può essere annullato. Ad esempio, quando il testatore è stato indotto con l’inganno a favorire qualcuno, o è stato costretto con minacce.
Lesione di legittima
Il testamento che lede la quota di riserva spettante ai legittimari non è nullo, ma può essere ridotto. In questo caso si parla di azione di riduzione, finalizzata a reintegrare i diritti degli eredi legittimari.
Procedura per impugnare un testamento
L’impugnazione del testamento richiede un’azione giudiziaria da proporre davanti al tribunale competente.
1. Valutazione preliminare: occorre analizzare il testamento con l’aiuto di un avvocato per capire se sussistono i presupposti di nullità o annullabilità.
2. Raccolta delle prove: documentazione sanitaria, testimonianze, perizie calligrafiche sono spesso decisive.
3. Introduzione della causa: l’azione viene avviata con atto di citazione davanti al giudice civile.
4. Sentenza: il tribunale, se accoglie la domanda, dichiara nullo o annullato il testamento (in tutto o in parte) e ridetermina la successione secondo legge.
Tempi e termini
• L’azione di nullità è imprescrittibile: può essere proposta in qualunque momento.
• L’azione di annullamento deve essere esercitata entro cinque anni dal giorno in cui è stata data esecuzione alle disposizioni testamentarie.
• L’azione di riduzione per lesione di legittima si prescrive in dieci anni dall’apertura della successione.
Conseguenze dell’impugnazione
Se il giudice accerta l’invalidità, il testamento perde efficacia e si applicano le regole della successione legittima o le disposizioni residue non colpite dal vizio. Questo può comportare la redistribuzione dell’eredità tra gli aventi diritto.
Domande frequenti dei clienti
“Posso contestare un testamento solo perché lo ritengo ingiusto?”
No, l’impugnazione non può basarsi su motivi di mera opportunità o insoddisfazione. È necessario un vizio giuridico specifico previsto dalla legge.
“Se manca la firma del testatore, il testamento è sempre nullo?”
La firma è elemento essenziale: senza di essa un testamento olografo non può considerarsi valido.
“Se il testatore era malato, posso far dichiarare nullo il testamento?”
La malattia di per sé non basta: occorre provare che al momento della redazione il testatore fosse incapace di intendere e di volere.
“Quanto tempo ho per impugnare un testamento?”
Dipende dal vizio: la nullità può essere fatta valere in ogni tempo, l’annullabilità entro cinque anni, la riduzione per lesione di legittima entro dieci anni.
“Serve sempre l’avvocato per impugnare un testamento?”
Poiché si tratta di un’azione giudiziaria complessa e con rilevanti conseguenze patrimoniali, l’assistenza di un avvocato è necessaria.
Conclusione
Impugnare un testamento non è un’operazione semplice: richiede di distinguere tra nullità, annullabilità e lesione di legittima, di valutare la documentazione disponibile e di rispettare i termini di legge. Solo un’analisi attenta consente di stabilire se vi siano i presupposti per contestare le disposizioni testamentarie e tutelare in modo efficace i propri diritti ereditari.
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