Avvocato separazione consensuale: costo e procedure
Quanto costa una separazione consensuale e quali spese occorre affrontare? Scopri i principali fattori che incidono sui costi e le procedure disponibili.

La separazione consensuale è la forma più rapida ed economica per regolare la fine di un matrimonio. Richiede l’accordo tra i coniugi su tutte le questioni principali: affidamento e mantenimento dei figli, uso della casa familiare, divisione dei beni, eventuale assegno a favore di un coniuge. La procedura è più semplice rispetto alla separazione giudiziale, ma non per questo priva di regole: la legge prevede sempre il controllo di un giudice o, in alternativa, l’assistenza obbligatoria di almeno un avvocato.
Perché serve l’avvocato nella separazione consensuale
Anche quando i coniugi sono d’accordo, la separazione non può essere formalizzata senza il supporto di un professionista. L’avvocato redige l’accordo in forma conforme alla legge, verifica che i diritti dei figli siano tutelati e assiste i coniugi nella scelta della procedura più adatta: deposito in tribunale, negoziazione assistita o comparizione davanti all’ufficiale di stato civile. La sua presenza garantisce che l’accordo sia valido e immediatamente efficace.
Quali sono i costi da considerare
Il costo di una separazione consensuale dipende da più fattori. Gli elementi principali sono:
• gli onorari dell’avvocato, che variano in base alla complessità del caso e all’attività da svolgere;
• il contributo unificato da versare in tribunale, di importo contenuto rispetto alle cause ordinarie;
• eventuali spese accessorie, come bolli o diritti di cancelleria.
In generale, la separazione consensuale comporta costi sensibilmente più bassi rispetto a quella giudiziale, che può richiedere anni di processi e oneri molto più elevati.
Procedura davanti al tribunale
La via più tradizionale è il ricorso congiunto al tribunale. I coniugi, assistiti dai rispettivi avvocati o da un legale unico, depositano l’accordo presso la cancelleria. Il giudice verifica che le condizioni siano legittime e che l’interesse dei figli sia rispettato. Se tutto è regolare, omologa l’accordo e la separazione diventa efficace.
Negoziazione assistita e accordo davanti al sindaco
Oltre al tribunale, la legge consente altre modalità. La negoziazione assistita prevede che i coniugi, con i propri avvocati, sottoscrivano un accordo che viene poi trasmesso al procuratore della Repubblica per l’autorizzazione. È una procedura più snella, spesso più rapida e con costi ridotti.
L’alternativa è la dichiarazione davanti all’ufficiale di stato civile del Comune di residenza. Questa strada, però, è possibile solo se la coppia non ha figli minori o economicamente non autosufficienti e se non sono previsti trasferimenti patrimoniali.
Differenza di costi tra separazione consensuale e giudiziale
La separazione consensuale è la soluzione più economica. Il procedimento giudiziale, che scatta quando manca l’accordo, richiede udienze, consulenze tecniche e tempi più lunghi. I costi per il cliente possono crescere in maniera significativa, incidendo non solo sulle spese legali ma anche sul patrimonio familiare.
Durata e impatto economico
Uno dei vantaggi principali della separazione consensuale è la rapidità. In molti tribunali l’omologa arriva in pochi mesi, con conseguente riduzione dei costi complessivi. La durata breve consente di contenere le spese e di raggiungere in tempi ragionevoli un nuovo equilibrio familiare ed economico.
Conclusione
La separazione consensuale è uno strumento che consente di ridurre tempi e costi, garantendo al tempo stesso il rispetto delle regole e la tutela dei diritti dei figli. La presenza dell’avvocato resta fondamentale per dare validità all’accordo e per guidare i coniugi in ogni fase della procedura. Ogni situazione concreta, però, può presentare esigenze particolari che richiedono valutazioni specifiche.
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