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avv. Emanuela Zardo

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Separazione e divorzio

  • Immagine del redattore: avv. Emanuela Zardo
    avv. Emanuela Zardo
  • 6 ott
  • Tempo di lettura: 5 min


Separazione e divorzio: comprendere, gestire, ricostruire


La separazione e il divorzio rappresentano due momenti complessi della vita familiare, nei quali si intrecciano aspetti personali, giuridici e patrimoniali.

Dietro ogni crisi coniugale si nasconde una storia diversa: relazioni che cambiano, equilibri che si modificano, esigenze che evolvono.

Il diritto non giudica questi cambiamenti, ma offre regole e strumenti per affrontarli nel modo più corretto e rispettoso possibile.




Separazione e divorzio: due fasi distinte



È importante distinguere tra separazione legale e divorzio.

La separazione non scioglie il matrimonio, ma sospende alcuni doveri tra i coniugi e consente di regolare provvisoriamente la vita familiare.

Il divorzio, invece, pone fine in via definitiva al vincolo matrimoniale e agli effetti civili che ne derivano.


Durante la separazione si definiscono questioni essenziali come l’affidamento dei figli, la casa coniugale, l’assegno di mantenimento e la gestione dei beni comuni.

Il divorzio potrà successivamente confermare o modificare tali condizioni.




Un percorso che richiede consapevolezza



Separarsi non significa soltanto interrompere una convivenza.

Significa soprattutto ridefinire i rapporti familiari, tutelare i figli e assicurare che ciascun componente della famiglia mantenga un equilibrio economico e affettivo.


La legge, negli ultimi anni, ha semplificato le procedure per consentire ai coniugi di trovare soluzioni condivise senza passare necessariamente per lunghi giudizi.

Tuttavia, la separazione resta un atto giuridico di grande rilevanza, che richiede chiarezza, documentazione e consapevolezza delle conseguenze future.




Le forme della separazione




Separazione consensuale



È quella in cui i coniugi trovano un accordo su ogni punto: figli, casa, spese e rapporti patrimoniali.

L’accordo viene presentato al tribunale, che ne verifica la conformità all’interesse dei figli e alle norme di legge.

È la soluzione più rapida e meno onerosa, e consente di preservare un clima di rispetto reciproco.



Separazione giudiziale



Quando non vi è accordo, la separazione deve essere decisa dal giudice.

In questo caso il procedimento diventa più articolato: ciascun coniuge espone le proprie ragioni e il tribunale decide in merito a tutti gli aspetti della vita familiare.

È una strada più lunga e complessa, ma a volte necessaria per garantire la tutela dei soggetti più deboli.




Il divorzio: tempi e modalità



La legge prevede due forme principali di divorzio:


  • Divorzio congiunto, quando i coniugi raggiungono un accordo.

    È una procedura rapida, che può concludersi in pochi mesi.

  • Divorzio giudiziale, quando invece manca l’intesa.

    In questo caso è il giudice a definire le condizioni definitive: l’assegno divorzile, la casa, la gestione dei figli, la divisione dei beni.



Tra separazione e divorzio deve trascorrere un periodo minimo: sei mesi in caso di separazione consensuale o dodici mesi se la separazione è giudiziale.




La tutela dei figli



Nel diritto di famiglia moderno, la tutela dei figli è il principio guida di ogni decisione.

Il Codice civile pone al centro il diritto del minore a mantenere rapporti equilibrati e continuativi con entrambi i genitori, anche dopo la separazione.


In base a questo principio, si privilegia l’affidamento condiviso, che comporta la collaborazione tra i genitori nelle scelte fondamentali e una ripartizione proporzionata dei tempi di permanenza.

L’affidamento esclusivo viene disposto solo in situazioni particolari, quando il comportamento di uno dei genitori risulta incompatibile con l’interesse del minore.


Le decisioni economiche seguono lo stesso principio di equità:

l’assegno di mantenimento deve coprire le spese ordinarie, mentre quelle straordinarie vengono ripartite in modo concordato o secondo le percentuali fissate dal giudice.




La casa familiare



Uno dei punti più delicati riguarda l’assegnazione della casa familiare.

La legge stabilisce che, in presenza di figli minori o non autosufficienti, la casa venga assegnata al genitore con cui essi vivono prevalentemente.

L’obiettivo è garantire ai figli stabilità e continuità di vita, indipendentemente dalla situazione economica dei genitori.


Quando non ci sono figli, la casa viene invece regolata secondo i criteri patrimoniali ordinari: proprietà, comproprietà, o eventuale locazione.




Rapporti economici e assegno di mantenimento



L’assegno di mantenimento è destinato a garantire equilibrio tra le condizioni economiche dei coniugi dopo la separazione o il divorzio.

Non rappresenta una “pena”, ma un meccanismo di solidarietà che tiene conto dei redditi, delle capacità lavorative, del tenore di vita e dei sacrifici condivisi durante il matrimonio.


In alcuni casi, l’assegno può essere sostituito da una somma unica o da accordi di natura patrimoniale più complessi, purché rispettino i limiti di legge e l’equità tra le parti.




La negoziazione assistita



Dal 2014 è possibile separarsi o divorziare anche senza passare dal tribunale, attraverso la cosiddetta negoziazione assistita.

Si tratta di un accordo sottoscritto dai coniugi davanti ai rispettivi avvocati, che viene poi trasmesso alla Procura o al Comune per la convalida.


È una procedura riservata e veloce, particolarmente adatta ai casi in cui non ci siano figli minori o questioni patrimoniali controverse.

Consente di ridurre i tempi e di mantenere un approccio più collaborativo.




Mediazione e dialogo familiare



Non ogni conflitto deve diventare contenzioso.

La mediazione familiare può rappresentare un aiuto concreto nei casi in cui la comunicazione tra i coniugi si è interrotta, ma resta la volontà di proteggere i figli e di gestire con equilibrio il futuro.

Attraverso la mediazione si possono ridurre tensioni e individuare soluzioni condivise, spesso più durature di quelle imposte da una sentenza.




Separazione e divorzio con figli maggiorenni



La tutela dei figli non termina automaticamente con la maggiore età.

Se un figlio non è ancora economicamente autosufficiente, i genitori sono tenuti a contribuire al suo mantenimento in modo proporzionato alle rispettive possibilità.

Il tribunale valuta caso per caso, considerando l’età, il percorso di studi e l’effettivo impegno nel rendersi indipendente.




Conseguenze patrimoniali e fiscali



Le conseguenze della separazione o del divorzio si riflettono anche sul piano economico e fiscale.

Alcuni punti di rilievo:


  • l’assegno periodico può avere effetti fiscali diversi a seconda della forma e della finalità;

  • i trasferimenti di beni tra coniugi, se previsti nell’accordo di separazione o divorzio, possono beneficiare di agevolazioni fiscali;

  • le pensioni di reversibilità e i diritti previdenziali possono spettare, in certi casi, anche al coniuge divorziato, se in possesso di determinati requisiti.





I tempi e le prospettive di riforma



Negli ultimi anni il legislatore ha semplificato le procedure, riducendo tempi e passaggi burocratici.

Si discute anche di una possibile unificazione tra separazione e divorzio in un unico procedimento, per accelerare la definizione dei rapporti familiari.

L’obiettivo è rendere il sistema più efficiente, senza indebolire le tutele.




Quando rivolgersi a un avvocato



Anche nei casi più sereni, la consulenza di un avvocato è fondamentale per comprendere i diritti, le conseguenze giuridiche e le implicazioni economiche di ogni scelta.

Un parere legale preliminare consente di evitare errori che possono avere effetti a lungo termine: dalla divisione dei beni alla regolamentazione dei rapporti con i figli, fino alla gestione delle spese e delle obbligazioni reciproche.




Conclusioni



La separazione e il divorzio sono momenti di trasformazione, non solo giuridica ma anche personale.

Il diritto offre gli strumenti per affrontarli con equilibrio e dignità, nel rispetto delle persone e dei legami familiari che, pur cambiando forma, continuano ad avere valore.


Affrontare un percorso di separazione con consapevolezza significa riconoscere che anche il cambiamento può essere un atto di responsabilità.

E che la tutela non riguarda soltanto ciò che si perde, ma anche ciò che si ricostruisce: la serenità, la chiarezza e il diritto di ciascuno a vivere con equilibrio il proprio futuro.



mamma e papà e bambina in ambito di una separazione e divorzio
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