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Quando si può impugnare una delibera assembleare?

 

Le delibere adottate dall’assemblea condominiale vincolano tutti i condomini, ma non sempre sono legittime. In presenza di irregolarità formali o sostanziali, possono essere impugnate nei modi e nei termini previsti dall’ordinamento.

 

Comprendere se una delibera è valida o se può essere contestata richiede un’attenta valutazione tecnica e giuridica. In molti casi, agire tempestivamente è l’unico modo per evitare danni economici o pregiudizi alla propria posizione.

 

 

Chi può impugnare una delibera condominiale

 

Non tutti i partecipanti all’assemblea condominiale sono legittimati a impugnare una delibera. La possibilità di contestarla è riservata, in linea generale, a tre categorie:

 

  • I condomini assenti alla riunione, che non hanno potuto esprimere il proprio voto;

  • I condomini presenti che si sono astenuti;

  • I condomini presenti che hanno votato contro la proposta deliberata.

 

Non è invece possibile impugnare una delibera per chi ha votato a favore, salvo casi eccezionali legati a vizi molto gravi o alla presenza di elementi di nullità assoluta.

 

Anche il condomino rappresentato per delega può impugnare, qualora vi siano state irregolarità nell’uso della delega stessa (es. voto espresso in modo difforme rispetto alle istruzioni ricevute).

 

 

Termini e modalità per l’impugnazione

 

L’impugnazione deve avvenire entro termini precisi, che variano a seconda della posizione del condomino:

 

  • Per chi era presente e ha votato contro o si è astenuto, il termine decorre dalla data dell’assemblea;

  • Per gli assenti, il termine decorre dalla ricezione del verbale assembleare.

 

Si tratta di un termine perentorio. Una volta decorso, la delibera — anche se viziata — non può più essere contestata, salvo nei casi di nullità assoluta.

 

È quindi fondamentale verificare la data dell’assemblea e quella di ricezione del verbale, per non rischiare di perdere il diritto alla tutela.

 

 

Delibere annullabili e delibere nulle: la differenza

 

Non tutte le delibere viziate sono uguali. In diritto condominiale si distinguono:

 

 

Delibere annullabili

 

Possono essere impugnate entro il termine ordinario. Si tratta, ad esempio, di delibere:

 

  • approvate con quorum insufficienti;

  • adottate in assemblee convocate irregolarmente;

  • che violano disposizioni del regolamento condominiale;

  • in cui l’ordine del giorno era generico o incompleto;

  • che incidono su interessi senza adeguata motivazione.

 

Una volta decorso il termine, queste delibere restano valide e non possono più essere contestate.

 

 

Delibere nulle

 

Sono prive di effetti giuridici sin dall’origine e possono essere impugnate in qualsiasi momento. Rientrano in questa categoria, a titolo esemplificativo, le delibere:

 

  • con oggetto illecito o impossibile;

  • adottate su materie non di competenza dell’assemblea;

  • che ledono diritti individuali inviolabili del singolo condomino;

  • che violano norme inderogabili dell’ordinamento.

 

L’azione diretta all’accertamento della nullità può essere proposta anche dopo anni, ma richiede comunque una motivazione fondata e un interesse concreto.

 

 

Come si impugna una delibera condominiale

 

La procedura di impugnazione prevede due fasi obbligatorie:

 

 

1. Mediazione obbligatoria

 

Prima di adire il giudice, è necessario avviare un tentativo di conciliazione attraverso un organismo di mediazione abilitato. La mediazione è condizione di procedibilità e, se omessa, rende il ricorso inammissibile.

 

La richiesta deve essere presentata entro il termine utile per l’impugnazione. Se la mediazione non ha esito positivo, si può procedere con l’azione giudiziaria.

 

 

2. Ricorso in Tribunale

 

In caso di mancata conciliazione, si propone ricorso presso il tribunale competente per ottenere:

 

  • l’annullamento o la dichiarazione di nullità della delibera;

  • la sospensione degli effetti della delibera (se vi è pericolo di danno grave e irreparabile).

 

Il giudice valuta la fondatezza della contestazione e, se necessario, può sospendere l’efficacia della delibera in via cautelare, anche prima della sentenza definitiva.

 

 

Sospensione dell’efficacia della delibera

 

Impugnare una delibera non ne blocca automaticamente gli effetti. Le decisioni assembleari sono, in linea generale, immediatamente esecutive, salvo diversa disposizione.

 

Tuttavia, il condomino può richiedere al giudice la sospensione degli effetti, a condizione che dimostri:

 

  • l’esistenza di un pregiudizio grave e imminente;

  • la fondatezza dell’impugnazione.

 

È una misura cautelare che mira a evitare danni irreversibili in attesa della decisione definitiva.

 

 

Quando è opportuno rivolgersi a un avvocato

 

L’impugnazione di una delibera assembleare è un procedimento tecnico, che richiede la conoscenza del diritto condominiale e l’analisi di verbali, regolamenti, quorum, e flussi decisionali.

 

È consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato quando:

 

  • si sospetta che l’assemblea sia stata convocata o svolta in modo irregolare;

  • la delibera incide in modo negativo sul proprio diritto di proprietà;

  • vi sono dubbi sulla legittimità della maggioranza o del contenuto deliberato;

  • il danno potenziale è significativo (es. spese elevate, lavori straordinari, limitazioni d’uso).

 

Un intervento legale tempestivo consente di valutare la fondatezza dell’impugnazione, rispettare le scadenze e scegliere lo strumento più efficace.

 

 

Assistenza legale a Montebelluna e Castelfranco Veneto

 

Lo Studio Legale Zardo assiste privati e amministratori di condominio in tutte le fasi del contenzioso condominiale, inclusa l’impugnazione delle delibere assembleari.

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Avv. Emanuela Zardo Montebelluna - Castelfranco Veneto Ufficio:+393409011301

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