Vizi occulti nella compravendita immobiliare: cosa fare se emergono dopo il rogito
Difetti non visibili, informazioni essenziali e tutele possibili: come muoversi con ordine

Che cosa si intende per “vizio occulto”
Nel linguaggio corrente si parla di “vizi occulti” quando, dopo l’acquisto, emergono difetti non riconoscibili con normale diligenza al momento della visita e del rogito. Si tratta di problemi che incidono in modo apprezzabile sull’immobile: infiltrazioni non evidenti, impianti realizzati in modo non conforme, porzioni strutturali deteriorate, difformità edilizie non percepibili con un sopralluogo ordinario. Non rientrano in questa nozione le semplici imperfezioni estetiche o i segni dell’usura compatibili con l’età e l’uso del bene.
Il confine tra normale usura e difetto rilevante
Per valutare se un problema è “rilevante” si guarda all’’incidenza concreta sull’utilizzo e sul valore dell’immobile. Una macchia superficiale può essere semplice manutenzione; una infiltrazione strutturale che richiede opere importanti è cosa diversa. La distinzione non è teorica: orienta la strategia, i costi e le possibili richieste alla controparte. L’osservazione tecnica qualificata è spesso decisiva.
Cosa fare appena emerge un difetto
La gestione iniziale incide sull’esito. In pratica:
• Documentare subito: foto datate, brevi video, raccolta delle tracce (bollette anomale, odori, rigonfiamenti, distacchi).
• Evitare interventi invasivi senza concordo o necessità: i lavori d’urgenza si eseguono, ma lasciando traccia tecnica e contabile.
• Informare per iscritto il venditore con una descrizione sobria, allegando ciò che è disponibile e proponendo un sopralluogo.
• Commissionare una perizia a un tecnico di fiducia, con stima delle cause e dei costi ragionevoli di ripristino.
Questa sequenza tutela entrambe le parti: fotografa i fatti, evita strappi e crea lo spazio per una soluzione.
La ricostruzione informativa pre-rogito
È utile verificare quali informazioni sono circolate prima della vendita: relazioni tecniche, dichiarazioni sullo stato degli impianti, certificazioni, eventuali lavori recenti, comunicazioni dell’amministratore di condominio, verbali di assemblea. Se un aspetto era stato rappresentato come regolare e risulta invece diverso, la posizione cambia. La trasparenza documentale riduce incomprensioni e accelera il confronto.
Possibili esiti: ripristino, rideterminazione del prezzo, scioglimento del contratto
Le soluzioni non sono “a taglia unica”. In base alla gravità e ai costi si possono esplorare:
• Ripristino dell’immobile a cura e spese da definire, con tempi e modalità concordati.
• Rideterminazione del prezzo attraverso un accordo che tenga conto di preventivi e del disagio subito.
• Nei casi più seri, scioglimento dell’operazione con restituzioni correlate.
La scelta dipende da fattori tecnici, economici e di tempo. È opportuno tenere insieme riparazioni, garanzie su lavori eseguiti e gestione delle parti comuni se interessate.
Difformità edilizie e catastali
Non tutti i problemi sono materiali. Talvolta emergono difformità amministrative: opere interne mai comunicate, piccoli ampliamenti, pertinenze realizzate senza i necessari titoli, planimetrie non corrispondenti. Anche qui conta la misura: alcune irregolarità sono sanabili con percorsi noti e costi prevedibili; altre richiedono interventi più articolati. Prima di ogni iniziativa è prudente un inquadramento tecnico-urbanistico per capire tempi e rischi.
Acquisto da impresa costruttrice
Quando il venditore è un’impresa, la lettura dei fascicoli di cantiere, dei collaudi, dei libretti impianti e della documentazione consegnata all’acquirente è centrale. Se il problema coinvolge più unità, risulta utile coordinarsi con altri proprietari per non frammentare le iniziative e ottenere verifiche efficaci sulle cause.
Immobile in condominio: cosa ricade sul singolo e cosa sulle parti comuni
Se il difetto proviene da parti comuni (tetto, facciate, montanti), il percorso passa anche dall’amministratore e dall’assemblea per la programmazione degli interventi. È utile distinguere ripristini interni di competenza del proprietario da opere condominiali che richiedono delibere, riparti e tempi collettivi. Una comunicazione chiara evita duplicazioni di spese e conflitti sul “chi paga cosa”.
Tempi e prudenza nella gestione
Le vicende immobiliari non migliorano con l’attesa. Se emergono difetti, è opportuno agire con tempestività: contatto scritto, perizia, confronto strutturato. Un approccio ordinato consente spesso soluzioni negoziali più rapide e meno onerose rispetto a percorsi contenziosi completi. Quando il dialogo si irrigidisce, una diffida ben costruita e l’avvio di un percorso formale diventano passaggi doverosi.
Cautele preventive per chi deve ancora acquistare
Alcune attenzioni riducono drasticamente il rischio:
• Sopralluoghi tecnici prima del rogito, specie su immobili datati o ristrutturati.
• Lettura integrale della documentazione disponibile (relazioni, impianti, pratiche edilizie).
• Richiesta all’amministratore di attestazioni su lavori straordinari, contenziosi e criticità note.
• Inserimento di clausole chiare sulle informazioni ricevute e sugli impegni in caso di difetti rilevanti scoperti subito dopo l’acquisto.
Domande frequenti
Una semplice macchia al soffitto può essere trattata come vizio occulto?
Dipende dalla causa. Se rivela una infiltrazione attiva con lavori significativi, merita attenzione; se è un segno superficiale già asciutto, può rientrare nella manutenzione ordinaria. La verifica tecnica è il discrimine.
Posso far eseguire subito i lavori e chiedere poi il rimborso?
Gli interventi urgenti si eseguono, documentando ogni passaggio. Per il resto è preferibile condividere per tempo diagnosi e preventivi, in modo da non compromettere il confronto o la ricostruzione delle responsabilità.
Se il difetto dipende dal condominio, devo rivolgermi al venditore o all’amministratore?
È opportuno informare entrambi: il venditore per la vicenda contrattuale, l’amministratore per l’attivazione delle procedure condominiali. Spesso le due strade procedono in parallelo.
Un problema emerso dopo pochi giorni è “più forte” di uno scoperto mesi dopo?
La tempestività aiuta nella prova e nella gestione. Anche problemi emersi più avanti possono essere affrontati, ma è consigliabile agire appena se ne ha conoscenza, mantenendo tracciabilità.
Come misurare un accordo economico equo?
Con preventivi comparabili, indicazioni tecniche sul perimetro dei lavori e una valutazione del disagio. Accordi chiari sui tempi e sulle garanzie dei ripristini riducono successive contestazioni.
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