Affidamento condiviso e collocamento prevalente
Nelle vicende di separazione e divorzio, uno dei profili più delicati riguarda la regolamentazione della vita dei figli minori.
Il legislatore e la giurisprudenza hanno da tempo riconosciuto il valore fondamentale della presenza di entrambi i genitori nella crescita dei figli, individuando nell’affidamento condiviso il modello di riferimento.
All’interno di questo assetto si colloca il tema del collocamento prevalente, ossia la determinazione del genitore presso il quale i minori vivranno stabilmente, mantenendo comunque rapporti continuativi con l’altro genitore.
L’affidamento condiviso come regola generale
L’affidamento condiviso è oggi la regola, perché consente ad entrambi i genitori di esercitare la responsabilità genitoriale.
Non significa divisione matematica dei tempi, ma la condivisione delle scelte fondamentali riguardanti la vita dei figli: istruzione, salute, attività educative e formazione complessiva.
La logica che sorregge l’affidamento condiviso è quella di preservare il diritto dei figli a crescere con il contributo affettivo ed educativo di entrambi i genitori, anche quando la coppia non è più unita.
Il collocamento prevalente
Se entrambi i genitori mantengono la responsabilità, i figli devono però avere una dimora abituale. È in questo contesto che il giudice stabilisce il collocamento prevalente.
La scelta si basa su una valutazione complessiva delle condizioni concrete:
-
stabilità dell’ambiente domestico,
-
continuità scolastica ed educativa,
-
reti familiari di supporto,
-
capacità di garantire quotidianità e regole equilibrate.
Il genitore collocatario diventa il punto di riferimento stabile per i figli nella vita di tutti i giorni, mentre l’altro genitore mantiene tempi di frequentazione significativi e adeguati.
La flessibilità delle decisioni
Le decisioni in materia di affidamento e collocamento non sono rigide, ma possono essere adattate al mutare delle esigenze dei figli e delle condizioni dei genitori.
Il tribunale può, su richiesta delle parti o del pubblico ministero, rivedere le disposizioni assunte, qualora emergano nuovi elementi che rendano necessario un assetto diverso.
Questa flessibilità serve a tutelare l’interesse dei minori, che resta il parametro decisivo in ogni scelta.
Il rapporto con il genitore non collocatario
Il genitore non collocatario mantiene pienamente la responsabilità genitoriale e partecipa alle decisioni di maggiore importanza.
I tempi di permanenza con lui vengono definiti in modo da favorire la continuità del rapporto, con particolare attenzione all’età del figlio, alle esigenze scolastiche e sociali e agli impegni di entrambi i genitori.
L’obiettivo non è mai dividere il minore, ma consentirgli di coltivare legami affettivi solidi con entrambi.
L’aspetto economico
Al genitore non collocatario può essere chiesto di corrispondere un contributo al mantenimento dei figli, proporzionato alle sue disponibilità economiche e commisurato alle esigenze dei minori.
In aggiunta all’assegno di mantenimento, entrambi i genitori sono chiamati a concorrere alle spese straordinarie (mediche, scolastiche, sportive), che vengono normalmente ripartite in modo proporzionale.
Situazioni particolari
Vi sono casi in cui, pur essendo teoricamente applicabile l’affidamento condiviso, le condizioni concrete portano il giudice a limitare i tempi o a restringere la presenza di un genitore.
Questo può accadere quando emergano difficoltà personali, comportamenti pregiudizievoli o situazioni che rischiano di compromettere il benessere psicofisico dei minori.
In tali ipotesi, la tutela dei figli prevale sempre su qualsiasi altra considerazione.
Conclusioni
Affidamento condiviso e collocamento prevalente non sono formule astratte, ma strumenti concreti pensati per garantire ai figli la continuità degli affetti e delle cure genitoriali.
Il giudice, valutando ogni singolo caso, individua l’assetto che meglio risponde all’interesse dei minori, conciliando stabilità, equilibrio e diritto di ciascun genitore a partecipare alla loro crescita.
Il fine ultimo è sempre quello di assicurare ai figli una vita serena, ordinata e rispettosa delle loro esigenze, anche in un contesto familiare trasformato dalla separazione.
Studio Legale Avv. Emanuela Zardo
📍 Riceve a:
Montebelluna (Treviso)
Castelfranco Veneto (Treviso)